La treanquilla sonnolenza del borgo di Arasolè viene sconvolta dall'arrivo della seconda guerra mondiale: le cartoline di richiamo alle armi tascinano gli uomini in Russia. Nel caposaldo 3 della linea K la vita trascorre nello stillicidio angosicante dell'attesa per un imminente attacco. L'improvvisa avanzata russa tavolge ogni resistenza ed i pochi sopravissuti sono fatti prigionieri. Le regole sociali ed umane sono scaraventate nel fango onnipresente. Il coraggio e la paura si mescolano all'ombra dei boschi di betulle. L'onore e il rispetto si perdono e la fame, divorante e cieca porta al cannibalismo.
Le vicende crudeli, traegiche e poetiche de "sos laribiancos" (i poveri, quelli dalle labbra bianche) si fondono nel film di Piero Livi. Un film coraggioso per mostrare l'orrore della guerra, riflesso nella devastante solitudine dell'animo umano.